ADDIO GIANNI CLERICI: UNICO, INIMITABILE, RESTERAI SEMPRE TRA NOI
E’ scomparso l’eccezionale giornalista e scrittore che in coppia con Rino Tommasi ha regalato pagine indimenticabili di tennis. Se ne va un altro pezzo della “miglior formazione mai messa in campo da una televisione al servizio del tennis“
Addio Gianni, grazie di cuore per tutto quello che ci hai insegnato con il tuo stile inconfondibile e inimitabile. Sei arrivato sino a 91 anni partendo da Como il 24 luglio del 1930 sino a Bellagio il 6 giugno del 2022. Articoli, libri e soprattutto telecronache con l’inseparabile compagno e amico Rino Tommasi. Il racconto delle partite andava sempre oltre la cronaca, oltre gli avvenimenti in campo, abbracciavano a 360° tutto ciò era intorno all’incontro, sempre rimanendo immersi nel torneo. I neologismi che hai inventato sono entrati nel linguaggio del tennis, andavi sempre oltre, coglievi aspetti unici.
Ascoltando Gianni e Rino ci si sentiva immersi totalmente nel partita e nel torneo, in particolare in quelli del Grande Slam. Non posso esimermi dall’aprimi e dal fornire il mio ricordo di Gianni, lasciando ad altri articoli il racconto puntuale della sua vita che lo ha portato ad essere inserito nella Hall of fame del tennis, lui unico italiano ad esserci insieme a Nicola Pietrangeli. La Hall of Fame del tennis mondiale ha sede nel Newport Casino di Newport (Rhode Island), negli Stati Uniti d’America e celebra i tennisti più forti di tutti i tempi, ovvero le leggende della storia del tennis, e altri personaggi che hanno contribuito a onorare il tennis mondiale. L’ammissione all’International Tennis Hall of Fame è il maggiore riconoscimento in ambito tennistico (1). Da tennista Clerici aveva vinto due titoli italiani juniores di doppio in coppia con Fausto Gardini e partecipato sia a Wimbledon sia a Roland Garros, passando per il Foro Italico, a metà degli anni ’50. Si dedicò a raccontare il tennis con la Gazzetta e il Mondo, poi con il Giorno e con La Repubblica. Gianni era un grande scrittore, ci ha lasciato numerose opere letterarie, tra tutti il famoso “500 anni di tennis”, la Bibbia della racchetta edito per la prima volta nel ’74, tradotto in tutto il mondo e ristampato sei volte e la trilogia di racconti “i gesti Bianchi”.
IL MIO PERSONALE RICORDO
Non l’ho conosciuto personalmente ma una volta ci siamo incontrati, al Roland Garros nel 2002. Io qualche giorno prima avevo parlato telefonicamente con Rino Tommasi per avere un consiglio da lui su come poter fare ad entrare nel mondo del tennis come telecronista. Così il primo giorno del torneo a Parigi mi incontrai con Rino proprio all’ingresso del campo centrale nella zona dei media. Gianni era insieme a lui, fu un momento straordinario per me, vedere i due personaggi che mi avevano fatto perdere la testa per il tennis raccontato, di cui avevo ascoltato centinaia di ore di telecronache, mi fece quasi bloccare il cuore. Strinsi la mano a Rino e mentre scambiavamo alcune parole vedevo Gianni a pochi metri da noi che mi guardava, con aria quasi interrogativa, perché non aveva idea di chi io fossi. Ero felice, sarei voluto rimanere con loro, anche solo per guardarli, ma ciò non fu possibile. L’immagine di Gianni mi è sempre rimasta nel cuore, i consigli che mi diede Rino li ho sempre tenuti cari e, insieme ad altre vicende, mi portarono ad iniziare a fine del 2006 la collaborazione, tennistica, con l’emittente sarda “Videolina”. Poi ebbi modo di risentirlo in occasione del mio primo incarico importante per la Davis di Alghero, nel 2007 tra Lussemburgo e Italia, e di rivederlo e intervistarlo a Cagliari in occasione di un altro incontro di Coppa Davis, nel 2009 tra Italia e Slovacchia.
Erano unici, si unici perché si divertivano, si punzecchiavano, si prendevano in giro come fanno i veri amici, discutevano perché non sempre erano d’accordo con Gianni che andava sempre un po’ sopra le righe perché era fatto così, era avanti, era al di sopra, si sentiva in un certo modo e lo ostentava. Ma piaceva proprio perché era così, genuino, eccentrico, talentuoso, simpatico, snob e umile allo stesso tempo. Oggi ho sentito su “Radio Sportiva” il ricordo di Gianni da parte di Ubaldo Scanagatta, l’altro storico compagno di telecronache il cui quarto moschettiere era stato il povero Roberto Lombardi scomparso nel 2010, troppo prematuramente. Ubaldo face parte prima del trio Tommasi-Clerici-Scanagatta a cui poi si aggiunse Roberto Lombardi formando cosi, come disse Tommasi, “la miglior formazione mai messa in campo da una televisione al servizio del tennis“. Sottoscrivo in pieno. Ho ascoltato per 10 minuti le parole di Ubaldo, le ho anche registrate per riassaporarle con più calma. La commozione di Scanaggata emergeva fortemente così come l’estrema stima che ha per lui. Amici veri, non colleghi. Nel 2013 in occasione della Finale di Fed Cup a Cagliari tra Italia e R***** intervistai Ubaldo, gli chiesi anche un suo ricordo del periodo in cui facevano le telecronache (dal minuto 6 in poi del video). L’esordio è stato questo: “Ubaldo, una domanda che mi sta particolarmente a cuore….”, credo che dica tutto.
Andare a rileggere quanto scrissi in occasione della scomparsa di Roberto Lombardi mi mette i brividi, non ricordavo di aver già raccontato del mio legame con i quattro storici telecronisti. Ho avuto la fortuna di vederli tutti, con Rino e Ubaldo abbiamo avuto modo di vivere assieme degli eventi, per me sono dei ricordi incancellabili e incredibili. Avrei voluto fare il loro mestiere, li ascoltavo il più possibile, prendevo appunti, mi sentivo parte di loro. E’ sempre rimasto un sogno, la vita mi ha portato per varie ragioni a prendere strade diverse ma parallelamente ho sempre coltivato la mia passione. Quando ho avuto la possibilità di realizzare le prime telecronache, per Videolina e TCS (poi per Tennisweb.it e Sardinia Tennis TV), prima riascoltavo le registrazioni delle telecronache di Rino e Gianni, erano i miei punti di riferimento, erano i miei maestri. Non volevo (e non potevo) essere un loro clone, ovviamente, ma la base doveva essere quella, perché era così che bisogna raccontare il tennis, per me. Rino e Gianni li voglio ricordare in Australia, la diretta iniziava a tarda notte, io registravo su cassetta per poi ascoltarli il giorno dopo. Forse per l’ora tarda che li rendeva più liberi o forse per la lontananza iniziavano cantando “Bongo Bongo Bongo”, che spettacolo!
Riascoltarli mi mette nostalgia, lo ammetto. Sono ricordi di anni passati che mi scatenano emozioni forti ma anche quelle favolose sensazioni che provavo nelle ore e ore passate con loro.
Ciao Gianni, unico e inimitabile.
VIDEO: FRANCO LIGAS INTERVISTA RINO TOMMASI E GIANNI CLERICI E LI FA CANTARE
Corsi e ricorsi. Cercando un video in cui Rino e Gianni cantano “Bongo Bongo Bongo” ho trovato questa intervista fatta da Franco Ligas, giornalista delle TV nazionale sardo, nato nel 1946, che ho conosciuto in occasione di una serie di trasmissioni che andarono in onda su Facebook, condotte da Franco Mascia, in cui eravamo tra gli opinionisti.
MOMENTI DELLA TELECONACA
L’ARTICOLO SU TENNISWEB.IT DEL 18 MARZO 2021
LUTTO NEL TENNIS, È MORTO ROBERTO LOMBARDI
A soli 59 anni è mancato uno dei più grandi telecronisti del tennis. La terribile Sla, Sclerosi laterale amiotrofica, non gli ha lasciato scampo. Era ormai da tempo costretto ad una seggiola a rotelle, ad una maschera per l’ossigeno e a un’assistenza continua. Da Roma si era trasferito a Milano per potersi curare meglio. Nato ad Alessandria il 2 ottobre 1950, da tennista è stato n°7 d’Italia, laureato in matematica era direttore della Scuola Nazionale Maestri, tecnico, giornalista e commentatore per diversi canali tv, tra i quali Sky e SuperTennis.
Il mio ricordo di Roberto Lombardi è legato, come disse Rino Tommasi, alla “la miglior formazione mai messa in campo da una televisione al servizio del tennis“, quel quartetto, dell’allora Tele+, che mi ha insegnato tutto e che mi ha contagiato la “passione” per il mestiere di telecronista del tennis. Ho passato anni ad ascoltarli, ognuno di loro mi ha dato qualcosa. Roberto era il più tecnico, riusciva a spiegare i meccanismi dei colpi e la tattica come nessun altro. Era estremamente competente, conosceva la fisica legata al tennis, riusciva ad applicare la sua mentalità scientifica al gioco e a trasmetterla. Non lasciava nulla al caso, studiava tantissimo voleva sapere tutto, si preparava come se dovesse sostenere un esame all’università sul tennis. Ho avuto il piacere di stringergli la mano nel 2006 a Roma durante gli Internazionali d’Italia. Era unico, mi mancherà.
LE OPERE DI GIANNI CLERICI (fonte Wikipedia)
- Il vero tennis, Longanesi 1965
- Fuori rosa, romanzo breve, Vallecchi 1966
- Il tennis facile, Arnoldo Mondadori Editore 1972
- Quando viene il lunedì, Arnoldo Mondadori Editore 1974; contiene i romanzi brevi di ambientazione calcistica Altri clown e Fuori rosa, più quello di ambientazione tennistica I gesti bianchi (in seguito re-intitolato Costa Azzurra 1950)
- 500 anni di tennis, Arnoldo Mondadori Editore 1974, ristampato e aggiornato nel 1987, 2004, 2006, 2007, 2008, 2013
- Il grande tennis, Arnoldo Mondadori Editore 1978
- Ottaviano e Cleopatra, opera teatrale, 1987 (premio Vallecorsi)
- Cuor di gorilla (vero titolo “Darwin contro Mango”), romanzo, Arnoldo Mondadori Editore 1988
- I gesti bianchi (Alassio 1939 – Costa Azzurra 1950 – Londra 1960), raccolta di 3 romanzi brevi, Baldini & Castoldi 1995
- Tenez tennis, opera teatrale, 1995 (presentata alla Biennale di Venezia)
- Il giovin signore, romanzo, Baldini & Castoldi 1997
- Suzanne Lenglen, opera teatrale, 2000 (Teatro Belli, Roma)
- Divina. Suzanne Lenglen, la più grande tennista del XX secolo, Corbaccio 2002
- Alassio 1939, romanzo, Baldini & Castoldi 2004
- Erba rossa, romanzo, Fazi 2004
- Postumo in vita, poesie, Sartorio 2005
- Zoo. Storie di bipedi e altri animali, racconti, Rizzoli 2006
- Mussolini. L’ultima notte, romanzo, Rizzoli 2007
- Mussolini l’ultima notte, opera teatrale, 2007 (Teatro Valle, Roma)
- Una notte con la Gioconda, racconti, Rizzoli 2008
- Divina. Suzanne Lenglen, la più grande tennista del mondo, edizione economica, Fandango 2010
- Gianni Clerici agli Internazionali d’Italia. Cronache dello scriba. 1930-2010, Rizzoli 2010
- Il suono del colore, poesie, Fandango, 2011
- Australia Felix, romanzo, Fandango, 2012 – ISBN 9788860442529
- Wimbledon. Sessant’anni di storia del più importante torneo del mondo, Mondadori, 2013 – ISBN 9788804630708
- Quello del tennis. Storia della mia vita e di uomini più noti di me, autobiografia, Mondadori, 2015 – ISBN 9788804656456
Commovente, grazie per l’articolo. Clerici era veramente unico, che coppia con Tommasi!