TOBIKE: AMARO FINE CORSA PER IL BIKE SHARING DI TORINO
Niente bici per le Nitto ATP Finals, una sconfitta per la civiltà: l’ottimo servizio che permetteva di utilizzare le biciclette nel capoluogo piemontese ha dovuto chiudere i battenti per colpa del vandalismo e di una società evidentemente lontana da quella che dovrebbe essere
Torino è sede dal 2021 delle Nitto ATP Finals, è una delle principali città italiane, è pianeggiante e ricca di piste ciclabili. Il servizio ToBike va in pensione, era eccezionale: con 25 euro all’anno si poteva usufruire delle bici gratuitamente per mezz’ora consecutiva, un tempo più che sufficiente per gli spostamenti, e come si legge ancora nel sito rappresentava: “un’opportunità per spostarsi in modo veloce, autonomo e sostenibile. Una rete di collegamenti pensata per chi vuole vivere la città su due ruote, per chi preferisce sentirsi libero dal traffico cittadino …. Rappresenta la forma di spostamento urbano più conveniente, sia in termini di tempo sia in termini economici“.
Con una copertura capillare bastavano pochi utilizzi dei mezzi per comprendere che la parola “indispensabile” era facilmente associabile al servizio. Quando abbiamo ricevuto la lettera aperta non ci potevamo credere, si perché abbiamo avuto modo di provare il servizio in prima persona con una soddisfazione incredibile. Qualunque spostamento, in particolare nella zona centrale ma non solo, con le “bici gialle” diventava easy e smart, per usare dei termini moderni. I motivi della cessazione del sevizio lasciano basiti, sia perché ci fanno capire come sia caduto in basso il livello della nostra società, sia perché si è impotenti davanti ai vandali, ai ladri per i quali le conseguenze sono praticamente banali, come ci ha confermato un avvocato che abbiamo consultato. Pene (leggere), e alla fine non applicate nel concreto perché non sufficienti per accedere effettivamente al carcere, hanno disarmato i gestori del servizio che hanno raccontano le ragioni della decisione in una lettera aperta che riportiamo nel seguito, con enorme dispiacere.
HANNO VINTO GLI IMBECILLI: Lettera aperta da “quelli del [TO]BIKE”
[TO]BIKE ha perso, ma non solo lui.
Hanno perso quelli che credono nel bene pubblico e nella condivisione.
Hanno perso quelli che sono convinti, come noi, che una città nella quale l’auto si utilizza solo quando è davvero necessario è una città migliore.
Hanno perso quelli che pagano le tasse, quelli che comprano il biglietto del bus, quelli che non saltano la fila, quelli che fanno bene la differenziata, insomma: quelli che rispettano le regole ed il prossimo.
[TO]BIKE più di 10 anni fa ha provato ad inseguire un’idea nuova, quasi utopica: un mezzo di trasporto sano e pulito ad un prezzo democratico, simbolico.
Ha rivoluzionato il modo in cui oggi pensiamo la mobilità urbana e ha contribuito al riemergere della bicicletta come simbolo di uno stile di vita moderno e sostenibile.
Ha introdotto nel dibattito pubblico le tematiche ambientali in un periodo in cui Greta Thunberg ancora andava all’asilo.
Ha inventato un’alternativa al dominio incontrastato dell’auto, proprio nella città che all’industria dell’auto deve il suo sviluppo.
L’inizio è stato incoraggiante: le bici gialle in giro per la città aumentavano, prima in centro, poi in periferia, poi in cintura. Sono arrivate anche le prime difficoltà, lo abbiamo ammesso, senza nasconderci.
Furti e vandalismo hanno iniziato ad un certo punto a diventare un problema serio, a compromettere la stabilità dell’intero progetto.
Per scelta abbiamo spesso voluto minimizzare i frequenti incresciosi episodi, nel tentativo di non dare visibilità ai gesti incivili e di mantenere pulita la reputazione di Torino, che, ricordiamo, è anche la nostra città, quella in cui viviamo e lavoriamo.
E poi la storia recente: la nostra azienda, Bicincitta Italia S.r.l., ha rilevato [TO]BIKE dal precedente gestore, con il preciso intento di rilanciare questo prezioso servizio di mobilità urbana, diventato una icona della nostra città. Nonostante il periodo molto difficile (post-covid, aumento spropositato dei costi delle materie prime e quindi dei ricambi di bici e stazioni) abbiamo investito circa un milione di euro nel rilancio del servizio negli ultimi due anni: totale restyling delle stazioni, rinnovamento delle componenti elettroniche, nuovi materiali antisfondamento per le colonnine, flotte di nuove bici più resistenti.
Un investimento fatto in accordo col Comune, al quale non è stato chiesto alcun contributo: il ritorno economico era previsto per la maggior parte da inserzionisti privati tramite la pubblicità a bordo stazioni e per la minima parte dagli abbonamenti al bike sharing (il cui prezzo è rimasto invariato dall’inaugurazione del servizio ad oggi).
Ma, quando hai un esercito di imbecilli contro, la battaglia è durissima.
Non mostriamo i loro volti principalmente perché ci vergogniamo per loro.
Solo nel 2022 abbiamo contato circa 900 bici vandalizzate o rubate, oltre ai ripetuti e immotivati danni alle stazioni.
Abbiamo denunciato, ovviamente. Ormai i nostri dipendenti erano impiegati in due attività principali: sporgere denunce e raccogliere rottami in giro per la città.
E abbiamo deciso questa volta di mostrarvi alcuni video, solo una piccola parte di quelli che abbiamo consegnato alle autorità (i video sono disponibili nel canale YouTube Operatore 1 Bic
Potrete “apprezzare” la foga con la quale questi imbecilli si scagliano contro le nostre bici (nostre = di tutta la comunità), le prendono a calci, e poi di solito le abbandonano dopo averci fatto un giro. A volte neppure ci fanno un giro, così, giusto per spaccare qualcosa.
Potrete notare come anche alla luce del giorno, con gente che passeggia a pochi metri, questi barbari si accaniscono contro una stazione.
Qualcuno potrebbe dire “il vandalismo era da mettere in conto ed era un problema che il gestore avrebbe dovuto saper affrontare con le sue forze”.
Vero solo in parte, secondo noi. Certo, era prevedibile che ci sarebbero potuti essere degli episodi di questo tipo. Ma nessuno poteva immaginare un accanimento così brutale e ripetuto, una “routine” che ci ha costretto addirittura a rimuovere alcune stazioni dopo averle riparate inutilmente decine di volte.
E allora questa volta hanno vinto loro, gli imbecilli.
L’amarezza è enorme, sia dal punto di vista imprenditoriale che da quello umano. Sappiamo di non essere stati perfetti, per carità, ma siamo anche sinceramente dispiaciuti di non aver ricevuto un sufficiente supporto dalle istituzioni locali nel fronteggiare questi attacchi sistematici alle biciclette e alle stazioni. Infatti, a nostro parere, non può essere addossata al privato la responsabilità di difendersi dall’inciviltà di alcuni.
Ci tenevamo a congedarci scrivendo il nostro punto di vista, dato che ormai siamo al momento dei saluti: l’esperienza di [TO]BIKE finisce il 12 febbraio 2023. E vogliamo ringraziare tutti quelli che hanno pedalato con noi, anche solo per una volta: è stato un onore poter alimentare il sogno di una città più pulita, più educata, dove l’individuo e la collettività vivono in armonia.
Noi continueremo a pedalare, sia in senso letterale che figurato, fatelo anche voi!
Se un giorno Torino avrà voglia di ricominciare, saremo pronti a raccogliere la sfida.
Oggi hanno vinto gli imbecilli, ma non ci dobbiamo arrendere, abbiamo tutto il tempo per una rivincita.
Bicincitta Italia srl
LE REZIONI SU FACEBOOK (link alla pagina)
Riportiamo alcuni dei messaggi pubblicati in risposta al comunicato di cessazione del servizio. La condanna è univoca, senza se e senza ma verso chi, in maniera scellerata, voluto boicottare il servizio.
Ripensaci Torino!!! Tieni le bici gialle e vedi di proteggerle! Aiutano a respirare meglio anche chi non le difende oppure le prende a calci. ToBike, servizio pubblico che costa 30 euro l’anno per usare le bici gialle condivise, non potrà più operare a Torino, città con l’aria più inquinata d’Italia. Grazie ai ladri che hanno rubato le bici, grazie ai vandali che le hanno rotte. Grazie soprattutto al Comune di Torino che non ha tutelato il servizio e non ha permesso di continuare ad erogare il servizio. ‘Ci sono tante biciclette condivise a Torino’ dice l’assessore alla viabilità. Peccato che con 30 euro non ci viaggi un anno, ma un giorno solo. Con l’aria che respiriamo a Torino, questo è un servizio da tenersi bello stretto!
Io voglio solo chiedere scusa a ToBike da torinese che non avrebbe mai immaginato di dividere l’ossigeno con persone così ignobili da darsi alla libera distruzione. Non è questa Torino e non sono questi i torinesi. Vorrei che questo messaggio fosse chiaro per tutti coloro che provano un minimo affetto per la nostra città.
Uno scempio inconcepibile. Una sconfitta che offende tutta la città e mostra la pancia molle di una politica inutile, che tradisce i proclami cui in realtà non vuole dare seguito. In un’epoca in cui la mobilità sostenibile è non solo un’esigenza improrogabile, ma anche un obbligo normativo cogente, tutte le amministrazioni che si sono susseguite hanno deciso di cedere un servizio utile e realmente democratico (poiché economicamente alla portata di gran parte della popolazione) ai soliti avvoltoi d’impresa. Non resta che un profondo biasimo per una classe politica vile ed incapace di interpretare le più elementari sfide moderne.
Il mio mezzo di trasporto quando lavoravo a Torino, mi ha accompagnato ovunque spero che le denunce fatte portino qualche risultato. Sanzioni pecuniarie o lavori socialmente utili a chi evidentemente necessita una rieducazione per poter vivere in una società
Imbecilli? Siete stati troppo morbidi nel descrivere i cerebrolesi che in questi anni hanno impedito alla comunità e a loro stessi di utilizzare un servizio che ho sempre trovato utilissimo. Fiero utilizzatore di #tobike sin dall’inizio e fino a qualche settimana fa, mi dispiace davvero molto per questo epilogo. Grazie per averci (ri)provato!
Ringraziamo i vandali impuniti che hanno determinato costi insostenibili. Addio Tobike ho pedalato migliaia di volte con te. Rabbia e amarezza.