La
finale maschile (liberamente tratto
dal sito www.rinotommasi.com)
Per il secondo anno consecutivo Guga Kuerten ha perso la
finale di un torneo che aveva vinto nel 1999. Quella volta era stato forse
aiutato dalle caratteristiche del suo avversario, l'australiano Pat Rafter
che si offriva con generosità ai suoi colpi passanti.
Ieri invece lo spagnolo Juan Carlos Ferrero, come l'anno scorso lo svedese
Magnus Norman, lo hanno costretto a guadagnarsi i punti da fondo campo, un
compito che Kuerten ha svolto per tre set e mezzo, dopo di che si è
spento fino al punto da apparire quasi rassegnato nel quinto set.
Avevo pronosticato una vittoria di Kuerten in quattro set confidando nella
sua maggiore esperienza, nella sua maggiore abitudine ad un certo tipo di
partite ed anche sulla base dell'unico precedente confronto con Ferrero,
la semifinale del Roland Garros dell'anno scorso, vinta dal brasiliano in
cinque set. Il tennis che Kuerten ha giocato in avvio di partita, fino a
quando si è portato in testa per 5 a 1 con il servizio a disposizione è
stato il migliore da lui offerto non solo qui a Roma ma probabilmente in
carriera.
Il povero Ferrero era costretto a fare, come si dice in gergo, il
tergicristallo, nel senso che veniva sbattuto da un angolo all'altro del
campo fino a quando Kuerten non si apriva lo spazio per piazzare la botta
decisiva. Sciupati due set-point sul 5 a 1 per troppa fretta, Kuerten è
stato avvicinato fino al 5 a 3 prima di chiudere il set in mezz'ora
esatta. Tuttavia, dall'uno pari del secondo set Kuerten ha subito una
serie di cinque giochi consecutivi perché è stato abbandonato dal suo
colpo migliore, il rovescio.
Ferrero ha potuto respirare un po' e ne ha approfittato per pareggiare il
conto dei set. A giudicare dal piglio con cui Kuerten ha iniziato il terzo
set si è capito che il brasiliano si era perfettamente reso conto dei
rischi che avrebbe corso se avesse concesso spazio al suo avversario. Dal
2 pari è stato questa volta Kuerten ad infilare una serie di quattro
giochi consecutivi che lo hanno portato in vantaggio per due set a uno.
Con un po' di fatica Kuerten ha controllato il punteggio ma sempre meno il
gioco fino al 3 a 2 in suo favore nel quarto set quindi, sul 3 pari, ha
subito il break che gli è costato il set allungando la partita al quinto.
Si è capito subito che ormai Guga era in riserva. Ha gioca un paio di
palle corte non tanto per fare il punto o per portare Ferrero a rete ma
solo per abbreviare gli scambi.
Kuerten ha ceduto subito il servizio, ne ha perso un altro nel settimo
gioco, insomma il quinto set è stato una marcia trionfale per Ferrero che
ha così ottenuto la quarta vittoria stagionale e la più importante della
sua carriera. Ricordo anche che era dal 1989 (vittoria dell'argentino
Alberto Mancini su Andre Agassi) che la finale del Foro Italico non
giungeva al quinto set, una distanza raggiunta solo otto volte nella
storia del torneo.
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